venerdì 10 giugno 2016

IL LUOGO DELL'IDENTITA'

In tempi di gender fluid quello che alla nascita veniva assegnato come il primo presupposto di una identità certa, anche se tutta da realizzare, è oggi sottoposto a profonda revisione critica. L'identità di genere infatti non basta più a definire i ruoli sociali, nè l'Ordine sul quale la caratterizzazione sessuale poggiava per regolamentare le interazioni tra gli individui. Maschio o femmina definiva in modo preciso l'ambito dell'agire di ognuno, le attribuzioni di potere, la categorizzazione delle reciproche possibilità di affermazione. La frequente ( e antica) non coincidenza tra sesso biologico e identità percepita è stato nel passato problema e conflitto personale, spesso fonte di grande disagio esistenziale. Oggi lo stesso trova una nuova soluzione nel concetto di fluidità che, introdotto da Bauman a proposito della società moderna, ha finito per infiltrarsi in ogni aspetto della vita indicando la strada per svincolarsi dalle strettoie delle definizioni prestabilite, allargando lo spazio transversalmente in modo da accogliere quante più possibili divergenze e contraddizioni senza alterarne la forma complessiva. Maschio o femmina pertanto non sono più definizioni essenziali per delineare la fisionomia di un individuo, ma semmai a rintracciarne i tratti e le componenti, che possono pacificamente convivere o alternarsi o sovrapporsi senza che l'individualità ne risulti confusa. D'altra parte se l'identità era prima inscritta nel corpo e nei suoi caratteri facendo della distinzione maschile /femminile il principio dell'ordine attorno a cui si organizzavano le culture, oggi la cultura del narcisismo e della tecnica può rimodellare il corpo secondo le leggi del desiderio e non secondo quelle della natura. Se già ai tempi della civiltà ellenica temi transgender percorrevano il mito, la religione e l'arte dando largo spazio alla sessualità ermafroditca degli dei, topos della perfezione, archetipo della coincidenza oppositorum, oggi, nella generale liquefazione della società, dei generi, delle prescrizioni, anche le identità fluttuano tra le molteplici possibilità di autorappresentazione, non tanto per realizzare chi si è, né per raggiungere una ipotetica perfezione, quanto per adeguarsi alle esigenze del consumo e alla pluralità di aspettative, risorse, sfide che la società globale richiede. Pertanto anche l'identità sessuale può scambiarsi, giocarsi, viversi come un abito adatto per una certa occasione e non per un altra, come una scelta non condizionata dal dato biologico, ma dalla necessità di sperimentarsi senza limiti. Il rischio di questa libertà potrebbe essere quella di negare le differenze svalutando non tanto il genere , quanto gli aspetti simbolici legati al femminile e al maschile che, come ne I Ching, solo nella diifferenza e nella complementarietà possono arrivare a quella totalità su cui si fonda tutto il cosmo.


Riferimenti bibliografici:
C.G.Jung, Animus e Anima, Bollati Boringhieri
I Ching, Il libro dei mutamenti
Z. Bauman, Modernità liquida, Laterza


Pubblicato sulla rivista IN ESSE n.1

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