In
due saggi molto profondi e pregnanti , Aldo Carotenuto indaga il
sentimento dell'amore mettendo al centro della vita amorosa il
“tradimento”. Il tradimento infatti è dal punto di vista
psicologico considerato una esperienza fondamentale per lo sviluppo e
l'evoluzione fin dai primi anni , o addirittura fin dal nostro primo
apparire. E' nella perdita della dimensione fusionale dalla quale
siamo
gettati fuori con
la nascita che ogni individuo sperimenta la privazione di qualcosa
che avrebbe desiderato in eterno , e per questo riedificato e
reimmaginato ogni qualvolta il legame con l'Altro sembra potere
ricomporre questa originaria frattura. Ma è proprio in questi casi
che l'illusione di potere ricreare la simbiosi espone ancor di più
alla minaccia del tradimento, del fallimento, della delusione. Scrive
Gibran ne Il Profeta
Amatevi l’un
l’altro, ma non fatene una prigione d’amore:
Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l’un l’altro le coppe, ma non bevete da un’unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo,
Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l’uno non sia di rifugio all’altro,
Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini;
Le colonne del tempio si ergono distanti,
E la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro
Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l’un l’altro le coppe, ma non bevete da un’unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo,
Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l’uno non sia di rifugio all’altro,
Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini;
Le colonne del tempio si ergono distanti,
E la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro
Un
amore che si rinchiude su sé stesso , annullando il rapporto con la
propria individualità e con l'ambiente che lo circonda esaspera il
rischio di idealizzare l'altro allontanandosi dalla realtà,
perseguendo un rapporto narcisistico in funzione dei propri bisogni
di stabilità, senza accogliere la dimensione della distanza e della
separazione.
La
gelosia allora diventa lo strumento per trattenere, spiare,
controllare, evitare che l' amato/a possa rivolgere altrove il
proprio sguardo, alimentando il sospetto dell'infedeltà fino a farne
certezza, fino alla ossessione, fino al delirio. La gelosia ossessiva
poggia sul timore della perdita e dell'abbandono, alimentando una
sfiducia non solo nei confronti del compagno/a ma anche , e
soprattutto, di sé stessi. Il terrore che questi possa scegliere o
innamorarsi di qualcun altro è connesso alla propria insicurezza, ad
una scarsa autostima, spesso alla sensazione di inadeguatezza. Il
vero tradimento di cui si soffre nella condizione di gelosia
è la rottura delle dimensione di assoluta fusione che ogni amante
vorrebbe perpetuare per sempre escludendo il mondo circostante ,
proiettando su quest'ultimo fantasie di annientamento, minacce di
esclusione, che finiscono per deteriorare il rapporto e talora
conducono al tradimento vero e proprio.
La
vita all'esterno, il lavoro, gli amici, i figli sono vissuti come
amanti immaginari, che riducono il tempo che una coppia ha a
disposizione, che interferiscono, deprivano, sottraggono, in una
spirale di idee persecutorie , di aspettative deluse, di
intollerabili fallimenti. Ma ciò che veramente accade è il lutto
per la perdita di quella fantasia di onnipotenza e di assolutismo che
la realtà tradisce quotidianamente e che riporta alla precarietà,
all' imprevedibilià del vivere. Il geloso non tollera il pensiero,
la memoria, l'immaginazione che l'amato abbia una vita al di fuori
del proprio controllo. Come dice R.Barthes
in Frammenti di un discorso amoroso “L’altro è dunque annullato
dall’amore, assorbito nella magnificenza e nell'astrazione del
sentimento amoroso”, ma in realtà viene svilito, svuotato della
propria individualità, ridotto ad oggetto di un desiderio
morboso
e distruttivo.
Citando
ancora A. Carotenuto
“Quando
si proietta sull’altro, simbioticamente, il proprio mondo interno,
ci si aspetta che egli si comporti esattamente come noi: l’altro
non esiste in quanto persona autonoma, perché è totalmente
investito dalla nostra volontà di farlo esistere nella forma di una
nostra propaggine”.
Ciò
non accade solo tra uomo e donna, ma anche tra genitori e figli, tra
madri divoratrici e padri padroni, in tutti quei rapporti dove il
possesso non è solo riferito ai comportamenti, ma anche alla mente e
ai pensieri dell'altro, giustificando con l'amore la manipolazione ,
l'intrusione, l' invasione, perchè dell'altro non si tollera la sua alterità.
E
dall'altra parte, chi subisce questa ossessività perchè in
posizione più fragile, finisce per assoggettarsi ai ricatti, agli interrogatori intrusivi, alle mortificazioni, rendendo
la propria vita impossibile .
Ma
impossibile
è solo la gelosia fondata sul lutto inconsolabile della perdita della fiducia di base, della sicurezza interna interamente proiettata sull’Altro, senza il
quale si crede di non potere più esistere, nè essere felice.
A. Carotenuto , Eros e Pathos Ed Bonpiani
A. Carotenuto, Amare , Tradire Ed Bonpiani
Gibran, Il Profeta Sul matrimonio
R.Barthes Frammenti di un discorso amoroso Ed. Einaudi
Gibran, Il Profeta Sul matrimonio
R.Barthes Frammenti di un discorso amoroso Ed. Einaudi