martedì 26 novembre 2013

Trauma e DPTS


Letteralmente trauma significa “taglio, ferita” , qualcosa che interrompe gravemente e bruscamente la linearità degli eventi o, riferito al corpo, l’integrità fisica. Il trauma è un evento dai mille volti e dalle infinite intensità. Esso provoca una “rottura” dell’equilibrio preesistente , provocando dolore fisico e psichico. L’evento traumatico colpisce l’Io direttamente o indirettamente, ma in entrambi i casi comporta la perdita di qualcosa o qualcuno, la distruzione dell’omeostasi interna provocando una reazione che è sempre soggettiva, incomunicabile, per sua natura “intransitabile”. Le sue conseguenze immediate  sono : la sensazione di una frantumazione interiore, il senso di vulnerabilità e di impotenza assoluta, la percezione della intollerabilità.  Gradualmente si manifesta  rifiuto,  negazione, perdita dei punti di riferimento , rabbia. In relazione alla gravità del trauma  queste reazioni possono essere elaborate e ricondotte alla coscienza che le assimila e le integra nella propria esperienza di vita o, al contrario,  rimanere scisse e talora inaccessibili alla memoria, disorganizzando la coesione interna e l’integrità psichica della persona.  In altri i casi la continua rivisitazione dell’evento traumatico determina uno stato di allarme continuo, provocando paure e sintomi come ansia, angoscia, insonnia e incapacità di portare avanti la propria vita anche dopo molto tempo dall’accaduto. E’  il caso del DPTS (disturbo post-traumatico da stress).

Nella definizione che ne dà il DSM IV il disturbo post traumatico da stress è caratterizzato dalla frequente intrusione del ricordo dell’evento, risvegli notturni, incubi, irritabilità,  tendenza all’evitamento di tutto ciò che vi è associato. Spesso si ricorre all’uso di alcol, droghe, psicofarmaci, nel tentativo di alleviare lo stato di grave tensione che viene vissuta. Psicologicamente l’esperienza traumatica è sempre soggettivamente devastante al di là dell’oggettiva  gravità del fatto, soprattutto per quegli individui che non hanno una struttura dell’Io ben organizzata o che già da bambini sono stati  esposti a situazioni dolorose  e , in conseguenza, particolarmente vulnerabili. Quando si parla di trauma si pensa a eventi estremi come incidenti, calamità, catastrofi, lutti inattesi, violenze. In realtà ogni evento che l’individuo subisce  e dal quale deriva un danno alla persona , alla sua vita, al suo equilibrio può essere vissuto come evento traumatico. Più che l’evento in sé, infatti, esso deve essere considerato in relazione all’individuo e alla particolare gravità che lo stesso rappresenta per lui, per la minaccia che esso costituisce rispetto alla sua incolumità fisica e psichica, alla propria identità , alla propria auto percezione. Esso ha che fare con la capacità di sostenerlo, di reagire , di fronteggiarlo : la cosidetta resilienza .

Un trauma, benché superato, segna a vita la persona che lo ha sperimentato: diventa segno dell’anima, cicatrice del corpo, ferita della memoria.

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