“
Provava e riprovava, ma per quanti sforzi facesse, Livio non riusciva a venire
a capo di quella condizione in cui pure si era stancato di vivere. Più ci
sbatteva la testa e più si invischiava. E più le cose si ripetevano, più
tornava indietro e cominciava daccapo”
La donna di scorta, Diego de Silva
Maschi o femmine, in relazione
alle esperienze affettive più
significative della vita, creiamo nella
nostra mente una persona ideale, generata dalla fantasia, che si fissa dentro
di noi e che porta in sé tutte le nostre idealizzazioni, aspettative, soddisfazioni,
seduzioni che nel tempo abbiamo effettivamente conosciuto e perduto, o mai avute e quindi fortemente desiderato.
Finiamo per cercare questa “imago” nelle
persone che incontriamo, come cucendo loro un vestito indosso, frutto delle
nostre proiezioni fantastiche, anche quando la stessa è molto lontana e diversa
dalla immagine originaria cui ci riferiamo. Questo è il fondamento per il quale
molto spesso si rimane imprigionati in
legami che, pur essendo nella realtà molto distanti dalle aspettative,
continuano ad essere protetti e sostenuti da quella parte di noi che non vuole
arrendersi e non vuole ammettere il fallimento .
Questa è sostanzialmente la base
della dipendenza affettiva che, come ogni altra dipendenza, ci dispone ad alterare la visione
della realtà pur di non vederla per com’è veramente. Per questo tutti i
tentativi di interromperla conducono a intollerabili sensi di colpa, come se
concluderla fosse dovuta alla nostra “cattiveria”, alla nostra incapacità , e
non alla effettiva inadeguatezza della persona che ci ha profondamente delusi o
feriti.
I sintomi:
Paura dell’abbandono, della separazione
Paura della solitudine e della distanza
Profondo senso di colpa
Rancore e rabbia nei confronti del partner
Paura di mostrarsi per quello che si è
Senso di inferiorità verso il partner
Dedizione totale al partner e annullamento di se
Senso di frustrazione
Paura di mostrarsi per quello che si è
Senso di inferiorità verso il partner
Dedizione totale al partner e annullamento di se
Senso di frustrazione
Abbassamento dell’autostima
A causa
della paura dell'abbandono, della separazione, della solitudine, si è più
disposti a negare i propri veri desideri per continuare a giustificare il
mantenimento della relazione, sacrificando parti di sè pur di rendersi amabili.
Ciò che imprigiona è la speranza o la presunzione di riuscire prima o poi a modificare la relazione, a farci amare da chi non vuole farlo, di riuscire a farci finalmente comprendere. Gli individui dipendenti cercano in tutti i modi di salvare l’oggetto d’amore, senza il quale credono di non potere vivere e di non potere avere diritto alla felicità.
Ciò che imprigiona è la speranza o la presunzione di riuscire prima o poi a modificare la relazione, a farci amare da chi non vuole farlo, di riuscire a farci finalmente comprendere. Gli individui dipendenti cercano in tutti i modi di salvare l’oggetto d’amore, senza il quale credono di non potere vivere e di non potere avere diritto alla felicità.
La
guarigione dalla dipendenza affettiva non è tanto il distacco dalla persona o
dalle persone che pensiamo di amare, cosa che fa soffrire in ogni legame
sentimentale, quanto l’acquisizione di una autonomia personale che ci permetta di entrare
consapevolmente e realisticamente in relazione con l’altro in modo equilibrato
e reciproco. Il sentimento che ci fa pensare di non potere fare a meno
dell’altro, che consegna nelle sue mani la nostra gioia di vivere, è un sentimento che
ci depaupera della nostra vera identità e che mortifica la nostra autostima. Questo
“amore
dannoso” non nutre, ma uccide, perché ci rende fragili e compiacenti a danno della nostra più autentica essenza e dei veri bisogni che crediamo, se rivelati, possano
renderci non più “amabili”. Pensare di dedicarsi all’altro
per assicurarci l’amore non soltanto non esclude il possibile abbandono o tradimento,
ma è la via più diretta per il
tradimento al nostro sé più profondo. Ciò costituisce non solo una base sicura
per l’infelicità, ma è anche condizione di stress e di conseguenze
negative sul piano della salute
psico-fisica: dalla depressione, all’eccesso di droghe consolatorie, ai
disordini alimentari. L’amore malato porta alla disfunzionalità del singolo e
della coppia. Voglio aggiungere e sottolineare che la dipendenza affettiva, non
riguarda soltanto i rapporti sentimentali, ma tutte quelle relazioni (
genitori-figli, amici, fratelli, ecc ) dove vengono sottomesse e disattese le
istanze soggettive dell’uno o dell’altro, nell’illusione che questo possa
evitare pericolose rotture. E’ da aggiungere che in questi legami dannosi c’è
sempre una interdipendenza e una contro-dipendenza tra le parti, dove il
soggetto più forte alimenta la sottomissione del più debole impedendogli con la
manipolazione, con il ricatto, e talora con forza, di abbandonarlo, pur di mantenerne la gratificazione
narcisistica e la posizione di potere. Simili legami diventano pertanto lesivi
per tutte le parti in gioco per il
carico di implicazioni emozionali che sempre comportano e che ripropongono uno
schema comportamentale (copione ) denso di implicazioni e di
significati.
I soggetti
dipendenti tendono tuttavia a smussare i
conflitti negando in se stessi gli impulsi ostili e l’istintivo desiderio di ribellione che, se espresso ,
minaccerebbe la relazione. Tutti i tentativi agiti in tal senso comportano infatti un insopportabile senso di
colpa per la paura di avere distrutto irreparabilmente il legame. Ne consegue un più o meno immediato ricorso a
comportamenti compensatori, che
nuovamente vanificano gli sforzi di modificare la relazione.
Il lavoro di psicoterapia può aiutare la persona con aspetti di dipendenza nelle relazioni a svincolarsi dall'altro, a trovare una propria autonomia che gli consenta di effettuare delle scelte affettive libere e fondate sulla reciprocità e simmetria. In questo senso la possibilità di riconoscere in sé e di esprimere gli aspetti aggressivi all'interno della relazione senza il timore di perdere l'oggetto di amore , è significativa della capacità di riappropriarsi di quella energia pulsionale necessaria a portare avanti un cambiamento , recuperando la propria autostima e la fiducia in sé stessi.
Il lavoro di psicoterapia può aiutare la persona con aspetti di dipendenza nelle relazioni a svincolarsi dall'altro, a trovare una propria autonomia che gli consenta di effettuare delle scelte affettive libere e fondate sulla reciprocità e simmetria. In questo senso la possibilità di riconoscere in sé e di esprimere gli aspetti aggressivi all'interno della relazione senza il timore di perdere l'oggetto di amore , è significativa della capacità di riappropriarsi di quella energia pulsionale necessaria a portare avanti un cambiamento , recuperando la propria autostima e la fiducia in sé stessi.
Un altro e più profondo obiettivo della psicoterapia
è riconoscere e finalmente emanciparsi da quella “imago” originaria che ha
sostenuto la riedizione della relazione perduta, e permesso il consolidamento
di una proiezione fantasmatica sulla realtà alterandone i contorni e impedendo
lo sviluppo della propria identità.
Ogni lunedì alle 18, in Via Vecchia Ognina 126 per parlarne insieme.
Prenotazione obbligatoria: 3470022382
dirosa.lilia@tiscali.it
Ogni lunedì alle 18, in Via Vecchia Ognina 126 per parlarne insieme.
Prenotazione obbligatoria: 3470022382
dirosa.lilia@tiscali.it