In
tempi di gender fluid quello che alla nascita veniva assegnato
come il primo presupposto di una identità certa, anche se tutta da
realizzare, è oggi sottoposto a profonda revisione critica.
L'identità di genere infatti non basta più a definire i ruoli
sociali, nè l'Ordine sul quale la caratterizzazione sessuale
poggiava per regolamentare le interazioni tra gli individui. Maschio
o femmina definiva in modo preciso l'ambito dell'agire di ognuno, le
attribuzioni di potere, la categorizzazione delle reciproche
possibilità di affermazione. La frequente ( e antica) non
coincidenza tra sesso biologico e identità percepita è stato nel
passato problema e conflitto personale, spesso fonte di grande
disagio esistenziale. Oggi lo stesso trova una nuova soluzione nel
concetto di fluidità che,
introdotto da Bauman a proposito della società moderna, ha finito
per infiltrarsi in ogni aspetto della vita indicando la strada per
svincolarsi dalle strettoie delle definizioni prestabilite,
allargando lo spazio transversalmente in
modo da accogliere quante più possibili divergenze e contraddizioni
senza alterarne la forma complessiva. Maschio o femmina pertanto non
sono più definizioni essenziali per delineare la fisionomia di un
individuo, ma semmai a rintracciarne i tratti e le componenti, che
possono pacificamente convivere o alternarsi o sovrapporsi senza che
l'individualità ne risulti confusa. D'altra parte se l'identità
era prima inscritta nel corpo e nei suoi caratteri facendo della
distinzione maschile /femminile il principio dell'ordine attorno a
cui si organizzavano le culture, oggi la cultura del narcisismo e
della tecnica può rimodellare il corpo secondo le leggi del
desiderio e non secondo quelle della natura. Se già ai tempi della
civiltà ellenica temi transgender
percorrevano il mito, la religione e l'arte dando largo spazio alla
sessualità ermafroditca degli dei, topos
della perfezione, archetipo della coincidenza oppositorum,
oggi, nella generale liquefazione
della società, dei generi, delle prescrizioni, anche le identità
fluttuano tra le molteplici possibilità di autorappresentazione, non
tanto per realizzare chi si è,
né per raggiungere una ipotetica perfezione, quanto per adeguarsi
alle esigenze del consumo e alla pluralità di aspettative, risorse,
sfide che la società globale richiede. Pertanto anche l'identità
sessuale può scambiarsi, giocarsi, viversi come un abito adatto per
una certa occasione e non per un altra, come una scelta non
condizionata dal dato biologico, ma dalla necessità di sperimentarsi
senza limiti. Il rischio di questa libertà potrebbe essere quella di
negare le differenze svalutando non tanto il genere
, quanto gli aspetti simbolici legati al femminile e al maschile che,
come ne I Ching, solo nella diifferenza e nella complementarietà
possono arrivare a quella totalità su cui si fonda tutto il cosmo.
Riferimenti
bibliografici:
C.G.Jung,
Animus e Anima,
Bollati Boringhieri
I
Ching, Il
libro dei mutamenti
Z. Bauman, Modernità
liquida,
Laterza
http://contanimare.blogspot.it/
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